23 APRILE 2016:ORSI E SPAGNOLINI CONDANNATI
-SU LA REPUBBLICA:
Finmeccanica, Orsi diede l’assenso ai pagamenti delle tangenti in India
Nelle motivazioni della sentenza con cui la seconda Corte di Appello di Milano ha condannato l’ex numero uno del gruppo statale a 4 anni e mezzo viene ricostruita la compravendita di 12 elicotteri Agusta all’India e i casi di corruzione
di EMILIO RANDACIO
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22 aprile 2016
L’ex ad Giuseppe Orsi a bordo di un elicottero Agusta
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L’ex amministratore delegato di Finmeccanica, Giuseppe Orsi, “diede il proprio assenso” al pagamento di tangenti per la fornitura di elicotteri ad alcuni esponenti militari del governo indiano. E’ questo uno dei passaggi principali della sentenza con la quale, lo scorso 7 aprile, la seconda Corte d’appello di Milano, ha condannato Orsi e l’ex numero uno di Agusta Westland, Bruno Spagnolini, a 4 anni e mezzo per corruzione e false fatture. Di mezzo, la fornitura dal valore di 560 milioni, nel 2005, di 12 elicotteri. Secondo la Corte, Orsi approvò i “versamenti in contanti” ai fratelli indiani Tyagi: Sashi, in quel momento, era capo di Stato maggiore dell’aereonautica indiana. Il processo nasce dall’inchiesta dei pm di Napoli Vincenzo Piscitelli e Henry John Woodcock, poi trasmessa per competenza a Busto Arsizio.
La Corte d’Appello di Milano aveva in parte riformato la sentenza di primo grado nei confronti di Orsi e Spagnolini che erano stati condannati entrambi a due anni di reclusione (pena sospesa) per l’accusa di false fatture, mentre erano stati assolti dall’accusa di corruzione internazionale. Per i due è stata disposta una confisca complessiva di 7,5 milioni di euro. A Orsi è stata revocata anche la condizionale.
“Tangenti coperte da fatture inesistenti”. In merito all’accusa di falso in bilancio, secondo i giudici milanesi, l’operazione per creare una provvista all’estero sarebbe documentata nel “rapporto tra Agusta Westland (AW) e la società tunisina Ids Tunisia”, che riscontra “plurime anomalie”, per “le carenze documentali riscontrate, la contraddittorietà e incongruenza, quando non la palese falsità delle giustificazioni addotte dagli imputati”. La tesi della Corte è che “il divario tra le risorse previste a termini di contratto e quelle effettivamente dispiegate, sono circostanze che univocamente concorrono a far ritenere provato l’assunto accusatorio, secondo cui il ricorso a fonti esterne da parte di AW per lo svolgimento di prestazioni ingegneristiche non fu dettato da un effettivo fabbisogno aziendale, ma fu lo strumento per il perseguimento di finalità ben diverse”. In altri termini, il contratto con Ids Tunisia, “quel contratto non aveva una ragione economica e la sua prevalente utilità consisteva nel dare veste formale agli ingenti trasferimenti di denaro su conti correnti ubicati a Mauritius, onde creare una provvista occulta e protetta destinata al pagamento del prezzo della corruzione”. Il corrotto, secondo la ricostruzione del pm Eugenio Fusco, sarebbe stata la famiglia del capo di stato maggiore dell’aereonautica indiano, Sashi Tyagi, mentre attraverso lo stesso strumento sarebbe stato compensato il mediatore dell’operazione illecita Guido Haschke.
“Orsi tentò di depistare le indagini”. I giudici, in merito alla posizione dell’ex ad di Finmeccanica, ricordano quel bigliettino ritrovato quando Orsi venne arrestato, “che si inquadra nel contesto delle iniziative degli imputati intese a disperdere ed inquinare le prove, e precostituirsi elementi di prova favorevoli”. Siamo nel marzo del 2014, e i giudici citano la lettere scritta da Orsi quando “era ristretto nel carcere di Busto Arsizio. Orsi chiede di “chiamare Monti (identificato in Mario, allora premier, ndr), l’ambasciatore Terraciano a nome mio per chiedergli di chiamare il PM Singh (primo ministro indiano fino al 2014)”. “Quale fosse il messaggio che Orsi – scrivono ancora i giudici nella loro motivazione -, nel corso della detenzione, intendeva far pervenire al capo del governo indiano, ovviamente non è dato conoscere, ma può essere intuito laddove si ponga mente agli esiti delle richieste di assistenza giudiziaria inviate alle autorità indiane e all’intensa attività di inquinamento probatorio cui i protagonisti della vicenda si sono dedicati”. Nel non riconoscere le attenuanti generiche a Orsi, la Corte ricorda anche l’estesa “attività probatoria, a lui direttamente ascrivibile, senza risparmio di mezzi né di persone, sfruttando la propria posizione apicale in un’impresa a partecipazione pubblica, per asservire anche i media alle
proprie esigenze private e per arruolare negli organismi di vigilanza e controllo del gruppo ex magistrati con importanti incarichi, utilizzati poi per contattare – in modo affatto improprio – l’allora vice presidente del Csm e sondare lo stesso pm titolare delle indagini”.
http:repubblica.it/economia/finanza/2016/04/22/news/finmeccanica_orsi_diede_l_assenso_ai_pagamenti_delle_tangenti_in_india-138219747/?ref=HREC1-18
REAZIONE:ORSI E SPAGNOLINI SONO LEGHISTI.I MEDIATORI DELLE TANGENTI,CHE AGIVANO A TITOLO PERSONALE,ERANO INGLESI. E QUESTI INDIANI SONO INDIANI…….
AH QUANTA NOSTALGIA,I BEI TEMPI DELLA LEGA E BERLUSCONI PREMIER,”MICA SIAMO DEI MONTANARI IGNORANTI NOI:”GESTIVAMO L’ENTE TECNOLOGICO ITALIANO PIU IMPORTANTE”.NOI C’E’ NE INTENDIAMO DI SCIENZA E TECNOLOGIA
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25 APRILE 2016:IL QUANTITATIVE EASING HA FALLITO
-SU GOOGLE NEWS:
Il sito Zero Hedge mostra i veri risultati del QE: come riporta la stessa BCE che l’ha implementato, il QE ha completamente fallito nel suo scopo: far ripartire il credito a livello europeo. Questo non impedisce agli eurocrati di autoincensarsi e proclamare il proprio successo: basta slegare le valutazioni dai risultati, e determinare ex post i parametri per valutare le proprie prestazioni.
Di Zero Hedge, 19 aprile 2016
Come ha ironicamente detto il Wall Street Journal questa mattina, “I funzionari delle BCE hanno certamente festeggiato i risultati del sondaggio di martedì, che mostrano come l’ultima raffica di acquisti di asset e tassi di interesse negativi ha avuto un effetto positivo sui prestiti alle imprese e alle famiglie”.
Ahimè, come aggiunge anche il WSJ, “i responsabili politici forse vorranno ancora aspettare a stappare lo champagne. In realtà, la maggior parte delle banche che ha risposto al sondaggio, ha detto che le politiche della BCE non hanno avuto assolutamente nessun impatto”.
Infatti, mentre la presentazione di 54 pagine è traboccante delle tradizionale curiosità inutili e di lodi autocelebrative – dopo tutto si tratta di un documento della BCE – gli unici dati importanti erano sulla tabella A3 a pagina 46, riguardo alla seguente questione posta ai responsabili delle banche: “negli ultimi sei mesi, la tua banca ha utilizzato la liquidità supplementare derivante dagli acquisti di asset della BCE per la concessione di prestiti alle società, per stipulare mutui o per prestiti al consumo? “
In altre parole, la BCE chiedeva alle banche europee se il QE aveva fatto aumentare i prestiti.
Ecco le risposte:
*Il numero di risposte “sono molto aumentati”? Zero.
*Il numero di risposte “in pratica no”? Tra l’80 e il 90%.
Qui sotto ecco il grafico del sondaggio più deprimente finora visto sulla politica BCE del QE
E qui sotto ecco la stessa domanda, ma rivolta al futuro – e se ci fosse un po’ di ottimismo, le banche dovrebbero manifestarlo proprio in questa domanda: “Nei prossimi sei mesi, la sua banca prevede di utilizzare la liquidità supplementare derivante dagli acquisti di asset della BCE per la concessione di prestiti alle società, per stipulare mutui o per prestiti al consumo? ”
Ahimè no.
Esiste anche un sondaggio simile riguardo all’impatto della politica di tassi negativi della BCE. Le risposte sono perfino peggiori.
Insomma: il tentativo della BCE di aumentare i prestiti attraverso il QE e i tassi negativi (NIRP: Negative Interest Rate Policy NdVdE) si è rivelato un assoluto disastro… quantomeno, secondo le stesse banche europee.
Fonte:la BCE
http:vocidallestero.it/2016/04/20/zero-hedge-secondo-le-banche-europee-il-qe-ha-fallito/
REAZIONE:DRAGHI STA COMPRANDO (TITOLI)SPAZZATURA,CARTA STRACCIA?A QUESTO SERVE L’INVESTIMENT GRADE?
-25 APRILE 2016:NOBEL MALE INTENZIONATO
-SU GOOGLE NEWS:
Il sito di Russia Today riporta l’intervento di Joseph Stiglitz, premio Nobel per l’economia, a un seminario organizzato dal Labour a Londra su temi economici. Il rischio posto dal TTIP è talmente importante, secondo Stiglitz, che è già un buon motivo perché il Regno Unito valuti la Brexit, anche se l’ideale a suo parere sarebbe di mantenere l’Unione concordando però delle regole separate. Per quanto riguarda l’euro – che Stiglitz da anni sostiene essere la causa della crisi europea – egli afferma anche che i politici europei dovrebbero rottamare l’euro, pur mantenendo l’Unione.
15 marzo 2016
traduzione di @Rododak
Per la Gran Bretagna sarebbe meglio lasciare l’Unione Europea (UE), se il trattato transatlantico sul commercio e gli investimenti (TTIP) entrerà in vigore: lo ha dichiarato l’economista premio Nobel Joseph Stiglitz.
Stiglitz ha rilasciato questa dichiarazione durante un evento organizzato dal cancelliere ombra del partito laburista John McDonnell mercoledì (2 marzo, ndt) nel centro di Londra. La serata è stata parte di una serie di seminari in materia di economia progressista organizzati dal partito laburista.
Rivolgendosi al pubblico che affollava la sala, Stiglitz ha affermato che la natura restrittiva del TTIP offre dei buoni motivi per il Brexit.
“Penso che le restrizioni imposte dal TTIP sarebbero talmente di ostacolo all’attività del governo, che questo mi farebbe riflettere nuovamente se davvero l’adesione all’UE sia stata una buona idea”, ha detto.
L’economista americano ha dichiarato che il TTIP rappresenta una generale “riscrittura delle regole in assenza di discussione pubblica”.
“I pericoli per la nostra società sono molto significativi”, ha aggiunto.
L’erosione della sovranità
Il TTIP creerà la più grande zona di libero scambio al mondo, abbattendo tariffe e altri ostacoli al commercio di beni e servizi. Mentre chi lo propone sostiene che l’accordo incoraggerà gli investimenti e creerà posti di lavoro, i suoi critici mettono in guardia sul fatto che consentirà alle aziende di fare causa ai governi stranieri che minacciano i loro profitti.
Un punto centrale dell’accordo commerciale USA-UE è infatti la “Clausola di risoluzione delle controversie tra investitore e Stato” (ISDS), che darebbe alle aziende il potere di citare in giudizio i governi quando i politici introducono norme che potrebbero far diminuire i loro profitti. I dettagli di queste clausole sono spesso avvolti nel segreto, e messi a punto in sessioni clandestine.
I critici sostengono che il TTIP manca di trasparenza, interferisce con il diritto dei governi sovrani di governare nell’interesse pubblico, e potrebbe legare le mani a chi deve stabilire le regole.
Dati delle Nazioni Unite (ONU) rivelano che le imprese statunitensi hanno già rastrellato miliardi di dollari facendo causa ai governi nazionali, fino ad oggi. Solo a partire dal 2000, le aziende americane hanno fatto causa agli Stati in base ad accordi di libero scambio in 130 distinte occasioni.
Una di queste società, la Phillip Morris, negli ultimi anni ha citato in giudizio l’Australia e l’Uruguay perché avevano fatto inserire avvertenze sui rischi per la salute sui pacchetti di sigarette.
“Ogni volta che fate approvare un regolamento contro l’amianto o qualsiasi altra cosa, potete essere citati in giudizio ,” ha detto Stiglitz.
“Non c’è niente nel TTIP che vi impedisca di stabilire il regolamento. Fissare il regolamento è possibile. Solo che dovreste firmare anche un assegno alla Philip Morris, per compensarla dei profitti che avrebbe avuto se avesse potuto continuare a uccidere le persone come ha potuto in passato.”
Stiglitz si è dimostrato molto favorevole all’adesione della Gran Bretagna all’UE, mettendo in evidenza che membri dell’UE, come la Svezia, fanno parte del blocco, ma hanno concordato regole separate. Ha sostenuto che i leader europei dovrebbero liberarsi dell’euro, ma mantenere l’unione.
‘Un accordo senza pietà’
Parlando a RT, Nick Dearden, direttore del think tank inglese Global Justice Now (GJN) ha detto che la posizione di Stiglitz è “in gran parte ipotetica”.
“Non c’è dubbio che questo accordo commerciale tossico cucinato a Bruxelles stia spingendo molti a ritenere che il Regno Unito starebbe meglio fuori dall’UE, ma niente suggerisce che la Brexit impedirebbe a qualcosa di peggio di prendere il suo posto,” ha detto.
“Cameron è stato uno dei più grandi sostenitori del TTIP e il Regno Unito ha firmato una serie di spietati accordi commerciali bilaterali di libero mercato che contengono ISDS con molti altri paesi – quindi è perfettamente possibile che nel Regno Unito ci sarebbe una spinta a creare un equivalente del TTIP tra Regno Unito e Stati Uniti, perfino peggiore”.
Dearden ha affermato che il movimento europeo contro il TTIP è stimolante.
“Milioni di persone si sono mobilitate, attraverso i confini, per sfidare la presa di potere da parte delle aziende legata al TTIP”, ha detto.
“Questa è una visione che ispira come rimanere in Europa possa significare persone che lavorano insieme per un cambiamento sociale progressista.” (Tipica illusione progressista che non porta da nessuna parte, visto che è evidente che a livello europeo i cittadini hanno molto meno controllo che a livello nazionale, ndt)
‘Il TTIP contrasta l’interesse pubblico’
Un obiettivo tra i principali del TTIP è quello di aprire ai privati i servizi di sanità pubblica, istruzione e fornitura di acqua in Europa. Sebbene la Commissione Europea (CE) abbia dichiarato che i servizi pubblici resteranno esclusi dal TTIP, il ministro inglese del Commercio lord Livingston ha ammesso che colloqui concernenti il sistema sanitario nazionale erano ancora all’ordine del giorno lo scorso ottobre.
Gli attivisti sono preoccupati anche del programma di “convergenza normativa” del TTIP, che cercherà di rendere le norme UE in materia di sicurezza alimentare più simili a quelle osservate negli Stati Uniti.
Dato che le normative statunitensi sono generalmente meno rigide rispetto alle loro equivalenti europee, gli attivisti sono preoccupati per l’allentarsi degli standard di sicurezza e qualità alimentare in Europa. Sostengono che, dopo l’implementazione del TTIP, il mercato europeo potrebbero essere invaso da prodotti geneticamente modificati e cibi pieni di ormoni e pesticidi.
Mentre i negoziati sul TTIP continuano a svolgersi a porte chiuse, si pensa che la City di Londra stia muovendosi per ammorbidire i regolamenti bancari in vigore negli Stati Uniti. I regolamenti finanziari americani sono più severi di quelli osservati in Gran Bretagna, e sono stati messi in atto in seguito alla crisi finanziaria globale del 2007/08. Gli attivisti per la finanza etica temono che il TTIP rottamerà queste misure e restrizioni, restituendo così il potere ai banchieri.
Gli attivisti sono anche preoccupati per l’aumento dei livelli di disoccupazione. L’anno scorso, Bruxelles ha ammesso che il TTIP potrebbe causare notevoli livelli di disoccupazione. E ha dato consigli ai membri dell’UE su come affrontare un aumento dei livelli di disoccupazione dopo l’entrata in vigore del TTIP
http:vocidallestero.it/2016/04/22/stiglitz-per-la-gran-bretagna-meglio-il-brexit-del-tossico-ttip/
REAZIONE:QUESTE OPINIONI DEL PREMIO NOBEL DI ECONOMIA SONO MALE INTENZIONATI E MANCANO ALLA VERITA:
1-IL LABOUR SPINGE PER RESTARE NELL’UNIONE EUROPEA.
2-PICCOLI E GRANDI CAMBIAMENTI:CAMERON SI HA DETTO SIN DALL’INIZIO A FAVORE DEL BREXIT MA PURTROPPO ORA VOTA IL REFERENDUM CONTRO L’USCITA E PREME PER RESTARE CON REGOLE SEPARATE.
3-LE MISURE DELL’URUGUAY PER SMETTERE DI FUMARE SONO SBAGLIATI E AUTORITARIE:NON E’ POSSIBILE SMETTERE DI FUMARE PER LA FORZA,E QUESTO PAESE NON OFFRE AL PUBBLICO UN ADEGUATO ASSETTO ISTITUZIONALE SANITARIO PER SOSTENERE LA DEPRIVAZIONE DI QUELLE CHE VOGLIONO FINIRE DI FUMARE.FRA I QUALI,IO.
L’URUGUAY HA DEPENALIZZATO IL CONSUMO DI MARIHUANA E DROGHE “LEGGERE” CHE VENGONO COMMERCIALIZZATI DAL PROPIO STATO IN FARMACIA.
PHILIPS MORRIS NON E’ SANTO DELLA MIA DEVOZIONE,IO SONO MEDICO E NON CONSIGLIO MAI DI FUMARE,SENZA VIOLENTARE LE LIBERTA INDIVIDUALI PERO,MA PHILIPS MORRIS STA COMBATTENDO IL TERRORISMO.IL TERRORISMO MEDIATICO DELLA PUBBLICITA ANTI-TABACCO.PHILIPS MORRIS HA FATTO ACCORDI NEL PROPIO STATI UNITI PER QUI SI FA CARICO DELLE SPESE SANITARIE DELLE VITTIME DEL TABACHISMO,L’URUGUAY NO HA FATTO ACCORDI PERCHE CON QUESTA LOTTA SOLO INSEGUE FINI RICAUDATORIE.
QUESTO PAESE GOVERNATO DA UN MEDICO E’ SOSPETTATO DI INQUINAMENTO DI UNO DEI SUOI FIUMI PIU IMPORTANTI(URUGUAY)E DELL’INTERO POPOLO ARGENTINO DI GUALEGUAYCHU A CAUSA DI UNA FABRICA PROCESSATORA DI CELLULOSA IMPIANTATA IN QUEL POSTO ,PER QUI E’ STATO DENUNCIATO AL TRIBUNALE DELL’AIA PER L’ARGENTINA.
PER FINIRE UN ANEDOTTO:MIO PADRE E’ MORTO PROPIO IN URUGUAY PER MOTIVI RESPIRATORIE.ERA PORTATORE DI UN EPOC A CAUSA DI UN MALATTIA PROFESSIONALE DOPO RESPIRARE FARINA DURANTE 28 ANNI IN UN PASTIFICCIO DI UNA MULTINAZIONALE ITALIANA IN QUEL PAESE.MIO PADRE MORTO A 78 ANNI NON HA MAI FUMATO TRANNE CHE 3 ANNI IN GIOVINEZZA,E PURTROPPO NELLA STORIA CLINICA DURANTE IL RICOVERO OSPEDALIERE E’ STATO STAMPATO “FUMATORE INTENSO”.AVVERTITI I MEDICI E AUTORITA DELL’ISTITUZIONE NON HANNO MAI CAMBIATO QUEL DATO:LA MULTINAZIONALE ITALIANA NON HA PAGATO L’INDENIZZO PER MALATIA PROFESIONALE.
4-QUESTE PUBLICAZIONI E LA NUOVA ERA NON SOSTENGONO GLI ACCORDI CON L’AMMINISTRAIONE OBAMA,CE’ GIA UNA COOPERAZIONE ECONOMICA EUROPA-USA E NON OCCORRE ALTRA CHE LA SNATURALIZZI.
-APPENDICE:DONNA MORDE CANE
-SU LE MONDE:International
Marine Le Pen n’est pas la bienvenue dans la campagne pour le Brexit
LE MONDE | 24.04.2016 à 17h05,Mis à jour le 24.04.2016 à 17h14
La coprésidente – travailliste – de Vote Leave, la principale coalition militant pour le Brexit, a fait valoir auprès de la ministre de l’intérieur que les opinions « clivantes et incendiaires » de Mme Le Pen ne sont pas « favorables à l’intérêt public », un motif invoqué par les autorités 72 fois entre 2010 et 2014 pour prononcer des interdictions de territoire.
Le ministère de l’intérieur ne s’exprime pas
Faisant référence à certains propos de la dirigeante frontiste, notamment sur les prières de rues musulmanes, Mme Stuart a pressé Mme May « d’exercer [ses] pouvoirs dans le cadre des lois sur l’immigration et de lui refuser l’entrée dans le pays si et quand elle tente de se rendre au Royaume-Uni ». Sollicité par la BBC, le ministère de l’intérieur a expliqué ne pas s’exprimer sur des cas individuels.
L’entourage de Marine Le Pen avait annoncé, il y a quelques jours, un déplacement au Royaume-Uni afin d’y soutenir la campagne en faveur du Brexit lors du référendum du 23 juin, une consultation qu’elle appelle de ses vœux en France.
Elle avait qualifié ce référendum, le 16 avril lors d’une conférence en Roumanie, de « moment clé de l’histoire européenne » et disait espérer que « les Français auront eux aussi sans trop attendre une occasion semblable », à l’instar de « chaque peuple » de l’Union européenne.
« L’antisémitisme est dans l’ADN » du Front national
Si elle parvient à traverser la Manche, Marine Le Pen devrait apporter son soutien à Janice Atkinson, une transfuge du parti eurosceptique Parti pour l’indépendance du Royaume-Uni (UKIP), militant pour le Brexit, qui a rejoint le groupe du Parlement européen présidé par la députée française.
Même l’UKIP, par la voix de son leader, Nigel Farage, a pris ses distances avec la venue de Mme Le Pen. Tout en excluant une interdiction de territoire, ce dernier a dit « préférer qu’elle ne vienne pas », considérant sa venue inutile. « L’antisémitisme est dans l’ADN du [Front national] », avait estimé le même M. Farage lorsque s’était posée la question d’une alliance avec le parti d’extrême droite français à l’issue des élections européennes de 2014.
Lire aussi : Une pétition contre la venue de Donald Trump suscite un débat au Parlement britannique
En savoir plus sur http:lemonde.fr/international/article/2016/04/24/marine-le-pen-n-est-pas-la-bienvenue-dans-la-campagne-pour-le-brexit_4907827_3210.html
© CLAUDIO MORTINI ★
Il Tempio del Cielo, costruito nel 1420, costituiva la sede dei sacrifici al cielo e alla terra degli imperatori delle due dinastie Ming e Qing (1368-1911). Per invocare la tempestività di vento e pioggia e la pace sotto il cielo, gli imperatori delle varie dinastie tenevano cerimonie di sacrificio al cielo, alla terra, al sole, alla luna ed agli spiriti di monti e fiumi, La Grande Muraglia, nota come una delle sette meraviglie del mondo, è il maggiore progetto difensivo dell’antichità eretto nel periodo di tempo più lungo. Sulla mappa cinese le sue grandiose mura si estendono per quasi 7000 km. Nel 1987 la Grande Muraglia è stata inserita nella lista del Patrimonio Mondiale. L’inizio della costruzione della Grande Muraglia si può far risalire al nono secolo a.C. Per difendersi dagli attacchi delle minoranze etniche che vivevano nel nord, i governanti della Cina centrale collegarono le torri di vedetta con muraglie,
Dal giornale online portoghese Publico, ci giunge notizia delle gravissime esternazioni di Draghi al Consiglio di Stato portoghese. Un attacco eversivo dell’ordine costituzionale – secondo il giornale portato avanti, per carità, con molta circospezione e “sensibilità” – in cui si fa notare come leggi elettorali e patto costituzionale tra popolo e organi rappresentativi siano in realtà di ostacolo alle “riforme strutturali”. Disattendere ripetutamente le indicazioni del voto popolare può cominciare a diventare rischioso, meglio tentare di metterci una pietra sopra… VOCI DALL’ESTERO
di Leonete Botelho – Traduzione di @brancaleone72
Draghi suggerisce la revisione delle Costituzioni e delle leggi elettorali
Per quello che è stato detto, ma anche per il non detto, il primo Consiglio di Stato di Marcelo Rebelo de Sousa (il nuovo Presidente della Repubblica, ndt) ci ha regalato molte sorprese, ed è stato anche abbastanza rivelatore.
L’ospite d’eccezione, Mario Draghi, ha sorpreso per la forte impronta politica del suo intervento al Palazzo di Belem, mentre Antonio Costa (PdC, ndt) ha sorpreso molti dei partecipanti per aver omesso quei chiarimenti sul Programma di Stabilità che erano uno dei temi all’ordine del giorno.
L’intervento del Presidente della Banca Centrale è stato reso pubblico mentre Draghi stava ancora parlando ai membri del Consiglio di Stato: uno dei punti chiave è stata la difesa delle riforme realizzate dal governo precedente e un’esortazione all’esecutivo attuale per non cambiare direzione e dare seguito a quest’impeto riformatore.
Ma è stato soprattutto nel dibattito successivo – due ore di domande e risposte molto interessanti – che questo leader europeo ha rivelato meglio il suo pensiero. Mario Draghi ha parlato di cambiamenti alla Costituzione e alle leggi elettorali, pur non riferendosi mai direttamente o specificamente al Portogallo. Se nel primo intervento aveva affermato che “migliorare il funzionamento del mercato del lavoro continua ad essere fondamentale” ed era “un’importante sfida per il Portogallo“, nelle risposte successive ha sostenuto che le Costituzioni nazionali sono, molto spesso, di ostacolo a riforme come questa.
E non solo. Tra le riforme che il presidente della BCE ritiene necessario concretizzare, ha elencato, oltre alla prevedibile riforma delle pensioni (prioritaria), a quella della giustizia e della scuola, anche la modifica delle leggi elettorali, nell’ottica della governabilità.
Lo ha fatto in modo sottile, senza riferimenti a paesi o a modalità di cambiamento specifiche. Ma il pensiero in sala sarà sicuramente andato a paesi come Portogallo e Spagna che forse avrebbero bisogno di un sistema elettorale che rendesse più facile la formazione di governi di maggioranza anche quando i risultati elettorali non andassero in tale direzione.
Draghi ha sorpreso anche quando, interrogato in diverse occasioni su problemi specifici relativi al settore bancario e al deficit, ha riportato tali temi su un piano più strettamente politico, sempre con grande acume ed accortezza. Conciliando il tono delle risposte con la sensibilità politica dei vari interlocutori ha lasciato sempre ad intendere che le decisioni spettano agli elettori di ogni paese, pur non rinunciando a sottolineare quelle che devono essere considerate le priorità.
Nella seconda parte della riunione – senza la presenza del presidente della BCE e del governatore della Banca del Portogallo, mai intervenuto nella discussione – i riflettori erano puntati su Antonio Costa. Ma il Presidente del Consiglio ha svicolato su uno dei punti all’ordine del giorno: poche parole sul Programma di Stabilità, giustificate con i difficili negoziati con Bruxelles, in particolare sui metodi di calcolo del deficit pubblico – la pietra angolare per stabilire se il Portogallo uscirà o no dalla procedura per disavanzo eccessivo.
In un momento in cui il Governo dà per chiuse le consultazioni a sinistra sul documento che sarà approvato durante il Consiglio dei Ministri del 21 Aprile e discusso in Parlamento il 27 – alcuni giorni prima dell’invio alla Commissione Europea – si è sentita in sala la mancanza di informazioni su tale argomento, che ha portato alcuni del membri del Consiglio di Stato a interpretare questo silenzio come un indizio della difficile conciliabilità tra le aspettative di Bruxelles e quelle dei partiti di sinistra che appoggiano il partito socialista in Parlamento.
Interessante è stato anche il breve intervento iniziale del Presidente della Repubblica, che ha giustificato la presenza di Draghi e i temi all’ordine del giorno come fondamentali nella definizione delle prossime leggi di bilancio dello Stato che a lui spetterà promulgare… o no.