FAITS INTERNI 1:CONTINUATION 283

23 APRILE 2016:ORSI E SPAGNOLINI CONDANNATI

-SU LA REPUBBLICA:
Finmeccanica, Orsi diede l’assenso ai pagamenti delle tangenti in India

Nelle motivazioni della sentenza con cui la seconda Corte di Appello di Milano ha condannato l’ex numero uno del gruppo statale a 4 anni e mezzo viene ricostruita la compravendita di 12 elicotteri Agusta all’India e i casi di corruzione
di EMILIO RANDACIO
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22 aprile 2016

Finmeccanica, Orsi diede l'assenso ai pagamenti delle tangenti in India
L’ex ad Giuseppe Orsi a bordo di un elicottero Agusta

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L’ex amministratore delegato di Finmeccanica, Giuseppe Orsi, “diede il proprio assenso” al pagamento di tangenti per la fornitura di elicotteri ad alcuni esponenti militari del governo indiano. E’ questo uno dei passaggi principali della sentenza con la quale, lo scorso 7 aprile, la seconda Corte d’appello di Milano, ha condannato Orsi e l’ex numero uno di Agusta Westland, Bruno Spagnolini, a 4 anni e mezzo per corruzione e false fatture. Di mezzo, la fornitura dal valore di 560 milioni, nel 2005, di 12 elicotteri. Secondo la Corte, Orsi approvò i “versamenti in contanti” ai fratelli indiani Tyagi: Sashi, in quel momento, era capo di Stato maggiore dell’aereonautica indiana. Il processo nasce dall’inchiesta dei pm di Napoli Vincenzo Piscitelli e Henry John Woodcock, poi trasmessa per competenza a Busto Arsizio.

La Corte d’Appello di Milano aveva in parte riformato la sentenza di primo grado nei confronti di Orsi e Spagnolini che erano stati condannati entrambi a due anni di reclusione (pena sospesa) per l’accusa di false fatture, mentre erano stati assolti dall’accusa di corruzione internazionale. Per i due è stata disposta una confisca complessiva di 7,5 milioni di euro. A Orsi è stata revocata anche la condizionale.

“Tangenti coperte da fatture inesistenti”. In merito all’accusa di falso in bilancio, secondo i giudici milanesi, l’operazione per creare una provvista all’estero sarebbe documentata nel “rapporto tra Agusta Westland (AW) e la società tunisina Ids Tunisia”, che riscontra “plurime anomalie”, per “le carenze documentali riscontrate, la contraddittorietà e incongruenza, quando non la palese falsità delle giustificazioni addotte dagli imputati”. La tesi della Corte è che “il divario tra le risorse previste a termini di contratto e quelle effettivamente dispiegate, sono circostanze che univocamente concorrono a far ritenere provato l’assunto accusatorio, secondo cui il ricorso a fonti esterne da parte di AW per lo svolgimento di prestazioni ingegneristiche non fu dettato da un effettivo fabbisogno aziendale, ma fu lo strumento per il perseguimento di finalità ben diverse”. In altri termini, il contratto con Ids Tunisia, “quel contratto non aveva una ragione economica e la sua prevalente utilità consisteva nel dare veste formale agli ingenti trasferimenti di denaro su conti correnti ubicati a Mauritius, onde creare una provvista occulta e protetta destinata al pagamento del prezzo della corruzione”. Il corrotto, secondo la ricostruzione del pm Eugenio Fusco, sarebbe stata la famiglia del capo di stato maggiore dell’aereonautica indiano, Sashi Tyagi, mentre attraverso lo stesso strumento sarebbe stato compensato il mediatore dell’operazione illecita Guido Haschke.

“Orsi tentò di depistare le indagini”. I giudici, in merito alla posizione dell’ex ad di Finmeccanica, ricordano quel bigliettino ritrovato quando Orsi venne arrestato, “che si inquadra nel contesto delle iniziative degli imputati intese a disperdere ed inquinare le prove, e precostituirsi elementi di prova favorevoli”. Siamo nel marzo del 2014, e i giudici citano la lettere scritta da Orsi quando “era ristretto nel carcere di Busto Arsizio. Orsi chiede di “chiamare Monti (identificato in Mario, allora premier, ndr), l’ambasciatore Terraciano a nome mio per chiedergli di chiamare il PM Singh (primo ministro indiano fino al 2014)”. “Quale fosse il messaggio che Orsi – scrivono ancora i giudici nella loro motivazione -, nel corso della detenzione, intendeva far pervenire al capo del governo indiano, ovviamente non è dato conoscere, ma può essere intuito laddove si ponga mente agli esiti delle richieste di assistenza giudiziaria inviate alle autorità indiane e all’intensa attività di inquinamento probatorio cui i protagonisti della vicenda si sono dedicati”. Nel non riconoscere le attenuanti generiche a Orsi, la Corte ricorda anche l’estesa “attività probatoria, a lui direttamente ascrivibile, senza risparmio di mezzi né di persone, sfruttando la propria posizione apicale in un’impresa a partecipazione pubblica, per asservire anche i media alle
proprie esigenze private e per arruolare negli organismi di vigilanza e controllo del gruppo ex magistrati con importanti incarichi, utilizzati poi per contattare – in modo affatto improprio – l’allora vice presidente del Csm e sondare lo stesso pm titolare delle indagini”.

http:repubblica.it/economia/finanza/2016/04/22/news/finmeccanica_orsi_diede_l_assenso_ai_pagamenti_delle_tangenti_in_india-138219747/?ref=HREC1-18

REAZIONE:ORSI E SPAGNOLINI SONO LEGHISTI.I MEDIATORI DELLE TANGENTI,CHE AGIVANO A TITOLO PERSONALE,ERANO INGLESI. E QUESTI INDIANI SONO INDIANI…….

AH QUANTA NOSTALGIA,I BEI TEMPI DELLA LEGA E BERLUSCONI PREMIER,”MICA SIAMO DEI MONTANARI IGNORANTI NOI:”GESTIVAMO L’ENTE TECNOLOGICO ITALIANO PIU IMPORTANTE”.NOI C’E’ NE INTENDIAMO DI SCIENZA E TECNOLOGIA

25 APRILE 2016:IL QUANTITATIVE EASING HA FALLITO

-SU GOOGLE NEWS:

Fallimento del QE

Il sito Zero Hedge mostra i veri risultati del QE: come riporta la stessa BCE che l’ha implementato, il QE ha completamente fallito nel suo scopo: far ripartire il credito a livello europeo. Questo non impedisce agli eurocrati di autoincensarsi e proclamare il proprio successo: basta slegare le valutazioni dai risultati, e determinare ex post i parametri per valutare le proprie prestazioni.

Di Zero Hedge, 19 aprile 2016

Come ha ironicamente detto il Wall Street Journal questa mattina, “I funzionari delle BCE hanno certamente festeggiato i risultati del sondaggio di martedì, che mostrano come l’ultima raffica di acquisti di asset e tassi di interesse negativi ha avuto un effetto positivo sui prestiti alle imprese e alle famiglie”.

Ahimè, come aggiunge anche il WSJ, “i responsabili politici forse vorranno ancora aspettare a stappare lo champagne. In realtà, la maggior parte delle banche che ha risposto al sondaggio, ha detto che le politiche della BCE non hanno avuto assolutamente nessun impatto”.

Infatti, mentre la presentazione di 54 pagine è traboccante delle tradizionale curiosità inutili e di lodi autocelebrative – dopo tutto si tratta di un documento della BCE – gli unici dati importanti erano sulla tabella A3 a pagina 46, riguardo alla seguente questione posta ai responsabili delle banche: “negli ultimi sei mesi, la tua banca ha utilizzato la liquidità supplementare derivante dagli acquisti di asset della BCE per la concessione di prestiti alle società, per stipulare mutui o per prestiti al consumo? “

In altre parole, la BCE chiedeva alle banche europee se il QE aveva fatto aumentare i prestiti.

Ecco le risposte:

*Il numero di risposte “sono molto aumentati”? Zero.

*Il numero di risposte “in pratica no”? Tra l’80 e il 90%.

Qui sotto ecco il grafico del sondaggio più deprimente finora visto sulla politica BCE del QE

E qui sotto ecco la stessa domanda, ma rivolta al futuro – e se ci fosse un po’ di ottimismo, le banche dovrebbero manifestarlo proprio in questa domanda: “Nei prossimi sei mesi, la sua banca prevede di utilizzare la liquidità supplementare derivante dagli acquisti di asset della BCE per la concessione di prestiti alle società, per stipulare mutui o per prestiti al consumo? ”

Ahimè no.

Esiste anche un sondaggio simile riguardo all’impatto della politica di tassi negativi della BCE. Le risposte sono perfino peggiori.

Insomma: il tentativo della BCE di aumentare i prestiti attraverso il QE e i tassi negativi (NIRP: Negative Interest Rate Policy NdVdE) si è rivelato un assoluto disastro… quantomeno, secondo le stesse banche europee.

Fonte:la BCE

http:vocidallestero.it/2016/04/20/zero-hedge-secondo-le-banche-europee-il-qe-ha-fallito/

REAZIONE:DRAGHI STA COMPRANDO (TITOLI)SPAZZATURA,CARTA STRACCIA?A QUESTO SERVE L’INVESTIMENT GRADE?

-25 APRILE 2016:NOBEL MALE INTENZIONATO

-SU GOOGLE NEWS:

stiglitz

Il sito di Russia Today riporta l’intervento di Joseph Stiglitz,  premio Nobel per l’economia, a un seminario organizzato dal Labour a Londra su temi economici.  Il rischio posto dal TTIP è talmente importante, secondo Stiglitz, che è già un buon motivo perché il Regno Unito valuti la Brexit, anche se l’ideale a suo parere sarebbe di mantenere l’Unione concordando però delle regole separate.  Per quanto riguarda l’euro – che Stiglitz da anni sostiene essere la causa della crisi europea – egli afferma anche che i politici europei dovrebbero rottamare l’euro, pur mantenendo l’Unione. 

15 marzo 2016

traduzione di @Rododak

Per la Gran Bretagna sarebbe meglio lasciare l’Unione Europea (UE), se il trattato transatlantico sul commercio e gli investimenti (TTIP) entrerà in vigore: lo ha dichiarato l’economista premio Nobel Joseph Stiglitz.

Stiglitz ha rilasciato questa dichiarazione durante un evento organizzato dal cancelliere ombra del partito laburista John McDonnell mercoledì (2 marzo, ndt) nel centro di Londra. La serata è stata parte di una serie di seminari in materia di economia progressista organizzati dal partito laburista.

Rivolgendosi al pubblico che affollava la sala, Stiglitz ha affermato che la natura restrittiva del TTIP offre dei buoni motivi per il Brexit.

“Penso che le restrizioni imposte dal TTIP sarebbero talmente di ostacolo all’attività del governo, che questo mi farebbe riflettere nuovamente se davvero l’adesione all’UE sia stata una buona idea”, ha detto.

L’economista americano ha dichiarato che il TTIP rappresenta una generale “riscrittura delle regole in assenza di discussione pubblica”.

“I pericoli per la nostra società sono molto significativi”, ha aggiunto.

L’erosione della sovranità

Il TTIP creerà la più grande zona di libero scambio al mondo, abbattendo tariffe e altri ostacoli al commercio di beni e servizi. Mentre chi lo propone sostiene che l’accordo incoraggerà gli investimenti e creerà posti di lavoro, i suoi critici mettono in guardia sul fatto che consentirà alle aziende di fare causa ai governi stranieri che minacciano i loro profitti.

Un punto centrale dell’accordo commerciale USA-UE è infatti la “Clausola di risoluzione delle controversie tra investitore e Stato” (ISDS), che darebbe alle aziende il potere di citare in giudizio i governi quando i politici introducono norme che potrebbero far diminuire i loro profitti. I dettagli di queste clausole sono spesso avvolti nel segreto, e messi a punto in sessioni clandestine.

I critici sostengono che il TTIP manca di trasparenza, interferisce con il diritto dei governi sovrani di governare nell’interesse pubblico, e potrebbe legare le mani a chi deve stabilire le regole.

Dati delle Nazioni Unite (ONU) rivelano che le imprese statunitensi hanno già rastrellato miliardi di dollari facendo causa ai governi nazionali, fino ad oggi. Solo a partire dal 2000, le aziende americane hanno fatto causa agli Stati in base ad accordi di libero scambio in 130 distinte occasioni.

Una di queste società, la Phillip Morris, negli ultimi anni ha citato in giudizio l’Australia e l’Uruguay perché avevano fatto inserire avvertenze sui rischi per la salute sui pacchetti di sigarette.

“Ogni volta che fate approvare un regolamento contro l’amianto o qualsiasi altra cosa, potete essere citati in giudizio ,” ha detto Stiglitz.

“Non c’è niente nel TTIP che vi impedisca di stabilire il regolamento. Fissare il regolamento è possibile. Solo che dovreste firmare anche un assegno alla Philip Morris, per compensarla dei profitti che avrebbe avuto se avesse potuto continuare a uccidere le persone come ha potuto in passato.”

Stiglitz si è dimostrato molto favorevole all’adesione della Gran Bretagna all’UE, mettendo in evidenza che membri dell’UE, come la Svezia, fanno parte del blocco, ma hanno concordato regole separate. Ha sostenuto che i leader europei dovrebbero liberarsi dell’euro, ma mantenere l’unione.

‘Un accordo senza pietà’

Parlando a RT, Nick Dearden, direttore del think tank inglese Global Justice Now (GJN) ha detto che la posizione di Stiglitz è “in gran parte ipotetica”.

“Non c’è dubbio che questo accordo commerciale tossico cucinato a Bruxelles stia spingendo molti a ritenere che il Regno Unito starebbe meglio fuori dall’UE, ma niente suggerisce che la Brexit impedirebbe a qualcosa di peggio di prendere il suo posto,” ha detto.

“Cameron è stato uno dei più grandi sostenitori del TTIP e il Regno Unito ha firmato una serie di spietati accordi commerciali bilaterali di libero mercato che contengono ISDS con molti altri paesi – quindi è perfettamente possibile che nel Regno Unito ci sarebbe una spinta a creare un equivalente del TTIP tra Regno Unito e Stati Uniti, perfino peggiore”.

Dearden ha affermato che il movimento europeo contro il TTIP è stimolante.

“Milioni di persone si sono mobilitate, attraverso i confini, per sfidare la presa di potere da parte delle aziende legata al TTIP”, ha detto.

“Questa è una visione che ispira come rimanere in Europa possa significare persone che lavorano insieme per un cambiamento sociale progressista.” (Tipica illusione progressista che non porta da nessuna parte, visto che è evidente che a livello europeo i cittadini hanno molto meno controllo che a livello nazionale, ndt)

‘Il TTIP contrasta l’interesse pubblico’

Un obiettivo tra i principali del TTIP è quello di aprire ai privati i servizi di sanità pubblica, istruzione e fornitura di acqua in Europa. Sebbene la Commissione Europea (CE) abbia dichiarato che i servizi pubblici resteranno esclusi dal TTIP, il ministro inglese del Commercio lord Livingston ha ammesso che colloqui concernenti il sistema sanitario nazionale erano ancora all’ordine del giorno lo scorso ottobre.

Gli attivisti sono preoccupati anche del programma di “convergenza normativa” del TTIP, che cercherà di rendere le norme UE in materia di sicurezza alimentare più simili a quelle osservate negli Stati Uniti.

Dato che le normative statunitensi sono generalmente meno rigide rispetto alle loro equivalenti europee, gli attivisti sono preoccupati per l’allentarsi degli standard di sicurezza e qualità alimentare in Europa. Sostengono che, dopo l’implementazione del TTIP, il mercato europeo potrebbero essere invaso da prodotti geneticamente modificati e cibi pieni di ormoni e pesticidi.

Mentre i negoziati sul TTIP continuano a svolgersi a porte chiuse, si pensa che la City di Londra stia muovendosi per ammorbidire i regolamenti bancari in vigore negli Stati Uniti. I regolamenti finanziari americani sono più severi di quelli osservati in Gran Bretagna, e sono stati messi in atto in seguito alla crisi finanziaria globale del 2007/08. Gli attivisti per la finanza etica temono che il TTIP rottamerà queste misure e restrizioni, restituendo così il potere ai banchieri.

Gli attivisti sono anche preoccupati per l’aumento dei livelli di disoccupazione. L’anno scorso, Bruxelles ha ammesso che il TTIP potrebbe causare notevoli livelli di disoccupazione. E ha dato consigli ai membri dell’UE su come affrontare un aumento dei livelli di disoccupazione dopo l’entrata in vigore del TTIP

http:vocidallestero.it/2016/04/22/stiglitz-per-la-gran-bretagna-meglio-il-brexit-del-tossico-ttip/

REAZIONE:QUESTE OPINIONI DEL PREMIO NOBEL DI ECONOMIA SONO MALE INTENZIONATI E MANCANO ALLA VERITA:

1-IL LABOUR SPINGE PER RESTARE NELL’UNIONE EUROPEA.

2-PICCOLI E GRANDI CAMBIAMENTI:CAMERON SI HA DETTO SIN DALL’INIZIO A FAVORE DEL BREXIT MA PURTROPPO ORA VOTA IL REFERENDUM CONTRO L’USCITA E PREME PER RESTARE CON REGOLE SEPARATE.

3-LE MISURE DELL’URUGUAY PER SMETTERE DI FUMARE SONO SBAGLIATI E AUTORITARIE:NON E’ POSSIBILE SMETTERE DI FUMARE PER LA FORZA,E QUESTO PAESE NON OFFRE AL PUBBLICO UN ADEGUATO ASSETTO ISTITUZIONALE SANITARIO PER SOSTENERE LA DEPRIVAZIONE DI QUELLE CHE VOGLIONO  FINIRE DI FUMARE.FRA I QUALI,IO.

L’URUGUAY HA DEPENALIZZATO IL CONSUMO DI MARIHUANA E DROGHE “LEGGERE” CHE VENGONO  COMMERCIALIZZATI DAL PROPIO STATO IN FARMACIA.

PHILIPS MORRIS NON E’ SANTO DELLA MIA DEVOZIONE,IO SONO MEDICO E NON CONSIGLIO MAI DI FUMARE,SENZA VIOLENTARE LE LIBERTA INDIVIDUALI PERO,MA PHILIPS MORRIS STA COMBATTENDO IL TERRORISMO.IL TERRORISMO MEDIATICO DELLA PUBBLICITA ANTI-TABACCO.PHILIPS MORRIS HA FATTO ACCORDI NEL PROPIO STATI UNITI PER QUI SI FA CARICO DELLE SPESE SANITARIE DELLE VITTIME DEL TABACHISMO,L’URUGUAY NO HA FATTO ACCORDI PERCHE CON QUESTA LOTTA SOLO INSEGUE FINI RICAUDATORIE.

QUESTO PAESE GOVERNATO DA UN MEDICO E’ SOSPETTATO DI INQUINAMENTO DI UNO DEI SUOI FIUMI PIU IMPORTANTI(URUGUAY)E DELL’INTERO POPOLO ARGENTINO DI GUALEGUAYCHU A CAUSA DI UNA FABRICA PROCESSATORA DI CELLULOSA IMPIANTATA IN QUEL POSTO ,PER QUI E’ STATO DENUNCIATO AL TRIBUNALE DELL’AIA PER L’ARGENTINA.E L’AUSTRALIA CONDIVIDE CON URUGUAY L’APPARTENENZA AL MERCOSUR COME MEMBRO OSSERVATORE.(IN QUESTI GIORNI IL GOVERNO AUSTRALIANO HA CADUTO,SPERIAMO CHE IL NUOVO PORTI CAMBIAMENTI)

PER FINIRE UN ANEDOTTO:MIO PADRE E’ MORTO PROPIO IN URUGUAY PER MOTIVI RESPIRATORIE.ERA PORTATORE DI UN EPOC A CAUSA DI UN MALATTIA PROFESSIONALE DOPO RESPIRARE FARINA DURANTE 28 ANNI IN UN PASTIFICCIO DI UNA MULTINAZIONALE ITALIANA IN QUEL PAESE.MIO PADRE MORTO A 78 ANNI NON HA MAI FUMATO TRANNE CHE 3 ANNI IN GIOVINEZZA,E PURTROPPO NELLA STORIA CLINICA DURANTE IL RICOVERO OSPEDALIERE E’ STATO STAMPATO “FUMATORE INTENSO”.AVVERTITI I MEDICI E AUTORITA DELL’ISTITUZIONE NON HANNO MAI CAMBIATO QUEL DATO:LA MULTINAZIONALE ITALIANA NON HA PAGATO L’INDENIZZO PER MALATIA PROFESIONALE.

4-QUESTE PUBLICAZIONI E LA NUOVA ERA NON SOSTENGONO GLI ACCORDI CON L’AMMINISTRAIONE OBAMA,CE’ GIA UNA COOPERAZIONE ECONOMICA EUROPA-USA E NON OCCORRE ALTRA CHE LA SNATURALIZZI.

EPILOGO:MARIO VARGAS LLOSA,UNO SCRITTORE PERUVIANO CHE HA FATTO LA SUA CARRIERA IN FRANCIA E’ PREMIO NOBEL DI LETTERATURA.NEI GIORNI SCORSI GRAZIE AL PANAMA PAPERS ABBIAMO SAPUTO CHE QUESTO SCRITTORE PROTAGONISTA DEL COSI DETTO BOOM LATINOAMERICANO HA UNA OFF SHORE NELLO STUDIO GIURIDICO FONSECA-MOSSECK.ABBIAMO SAPUTO ANCHE CHE QUELLA SOCIETA OFF SHORE L’HA APERTA IL GIORNO PRIMA CHE LI FOSSE ASSEGNATO IL NOBEL:CASUALE?

FORSE E’ ARRIVATO IL TEMPO DI RIPENSARE CON QUALI CRITERI VENGONO ASSEGNATI QUELLI PREMI.

-APPENDICE:DONNA MORDE CANE

-SU LE MONDE:International

Marine Le Pen n’est pas la bienvenue dans la campagne pour le Brexit

LE MONDE | 24.04.2016 à 17h05,Mis à jour le 24.04.2016 à 17h14

Le déplacement de Marine Le Pen au Royaume-Uni sera tout sauf triomphal. Gisela Stuart, une des leaders de la campagne en faveur de la sortie du Royaume-Uni de l’Union européenne a fait parvenir, vendredi 22 avril, à la ministre de l’intérieur, Theresa May, une lettre réclamant l’interdiction de l’entrée sur le territoire de la dirigeante du Front national.

La coprésidente – travailliste – de Vote Leave, la principale coalition militant pour le Brexit, a fait valoir auprès de la ministre de l’intérieur que les opinions « clivantes et incendiaires » de Mme Le Pen ne sont pas « favorables à l’intérêt public », un motif invoqué par les autorités 72 fois entre 2010 et 2014 pour prononcer des interdictions de territoire.

Le ministère de l’intérieur ne s’exprime pas

Faisant référence à certains propos de la dirigeante frontiste, notamment sur les prières de rues musulmanes, Mme Stuart a pressé Mme May « d’exercer [ses] pouvoirs dans le cadre des lois sur l’immigration et de lui refuser l’entrée dans le pays si et quand elle tente de se rendre au Royaume-Uni ». Sollicité par la BBC, le ministère de l’intérieur a expliqué ne pas s’exprimer sur des cas individuels.

L’entourage de Marine Le Pen avait annoncé, il y a quelques jours, un déplacement au Royaume-Uni afin d’y soutenir la campagne en faveur du Brexit lors du référendum du 23 juin, une consultation qu’elle appelle de ses vœux en France.

Elle avait qualifié ce référendum, le 16 avril lors d’une conférence en Roumanie, de « moment clé de l’histoire européenne » et disait espérer que « les Français auront eux aussi sans trop attendre une occasion semblable », à l’instar de « chaque peuple » de l’Union européenne.

« L’antisémitisme est dans l’ADN » du Front national

Si elle parvient à traverser la Manche, Marine Le Pen devrait apporter son soutien à Janice Atkinson, une transfuge du parti eurosceptique Parti pour l’indépendance du Royaume-Uni (UKIP), militant pour le Brexit, qui a rejoint le groupe du Parlement européen présidé par la députée française.

Même l’UKIP, par la voix de son leader, Nigel Farage, a pris ses distances avec la venue de Mme Le Pen. Tout en excluant une interdiction de territoire, ce dernier a dit « préférer qu’elle ne vienne pas », considérant sa venue inutile. « L’antisémitisme est dans l’ADN du [Front national] », avait estimé le même M. Farage lorsque s’était posée la question d’une alliance avec le parti d’extrême droite français à l’issue des élections européennes de 2014.

Lire aussi :   Une pétition contre la venue de Donald Trump suscite un débat au Parlement britannique

En savoir plus sur http:lemonde.fr/international/article/2016/04/24/marine-le-pen-n-est-pas-la-bienvenue-dans-la-campagne-pour-le-brexit_4907827_3210.html

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REAZIONE:DOVE E’ LA NOVITA?DICONO I GIORNALISTI CHE SE UN CANE MORDE UN UOMO NON E’ NOTIZIA,LA NOTIZIA E’ CHE UN UOMO MORDA UN CANE.FIGURIMOCCI SE A DARE IL MORSO E’ UNA DONNA.
MA…CAMERON L’AVRA L’ANTIRABICA?
(AH…IO SONO ANIMALISTA LEGATO ONLINE CON L’AMICIA DI  BARDOT E CONSUMITORE DEI PRODOTTI NESTLE PER ANIMALI DOMESTICI,CHE HA IL QUASI MONOPOLIO MONDIALE DI QUESTI PRODOTTI CARNICI(HO 7 GATTI,3 GRANDI RANDACCI E 4 PICCOLI NATI IN CASA)
TRIBUTO(NOBLESSE OBLIGHE):
26 APRILE 2016:MURO CONTRO MURO
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-TITOLARE SU THE HUFFINGTON POST
SUPERVERTICE ANTI-MURI. MA L’AUSTRIA SE NE INFISCHIA
SUPERVERTICE ANTI-MURI. MA L'AUSTRIA SE NE INFISCHIA
REAZIONE:LA CINA ANCHE

© CLAUDIO MORTINI ★
Il Tempio del Cielo, costruito nel 1420, costituiva la sede dei sacrifici al cielo e alla terra degli imperatori delle due dinastie Ming e Qing (1368-1911). Per invocare la tempestività di vento e pioggia e la pace sotto il cielo, gli imperatori delle varie dinastie tenevano cerimonie di sacrificio al cielo, alla terra, al sole, alla luna ed agli spiriti di monti e fiumi, La Grande Muraglia, nota come una delle sette meraviglie del mondo, è il maggiore progetto difensivo dell’antichità eretto nel periodo di tempo più lungo. Sulla mappa cinese le sue grandiose mura si estendono per quasi 7000 km. Nel 1987 la Grande Muraglia è stata inserita nella lista del Patrimonio Mondiale. L’inizio della costruzione della Grande Muraglia si può far risalire al nono secolo a.C. Per difendersi dagli attacchi delle minoranze etniche che vivevano nel nord, i governanti della Cina centrale collegarono le torri di vedetta con muraglie,
26 APRILE 2016:TORNIAMO SU DRAGHI E ECONOMIA
-ALCUNE NOTE SU GOOGLE NEWS:
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-NOTA 1:DRAGHI EVERSIVO
L’attacco di Draghi alle Costituzioni e alle leggi elettorali

Dal giornale online portoghese Publico,  ci giunge notizia delle gravissime esternazioni di Draghi al Consiglio di Stato portoghese. Un attacco eversivo dell’ordine costituzionale – secondo il  giornale portato avanti, per carità, con molta circospezione e “sensibilità” – in cui si fa notare come leggi elettorali e patto costituzionale tra popolo e organi rappresentativi siano in realtà di ostacolo alle “riforme strutturali”.   Disattendere ripetutamente le indicazioni del voto popolare può cominciare a diventare rischioso, meglio tentare di metterci una pietra sopra…   VOCI DALL’ESTERO

di Leonete Botelho – Traduzione di @brancaleone72

Draghi suggerisce la revisione delle Costituzioni e delle leggi elettorali

Per quello che è stato detto, ma anche per il non detto, il primo Consiglio di Stato di Marcelo Rebelo de Sousa (il nuovo Presidente della Repubblica, ndt) ci ha regalato molte sorprese, ed è stato anche abbastanza rivelatore.

L’ospite d’eccezione, Mario Draghi, ha sorpreso per la forte impronta politica del suo intervento al Palazzo di Belem, mentre Antonio Costa (PdC, ndt) ha sorpreso molti dei partecipanti per aver omesso quei chiarimenti sul Programma di Stabilità che erano uno dei temi all’ordine del giorno.

L’intervento del Presidente della Banca Centrale è stato reso pubblico mentre Draghi  stava ancora parlando  ai membri del Consiglio di Stato: uno dei punti chiave è stata la difesa delle riforme realizzate dal governo precedente e un’esortazione all’esecutivo attuale per non cambiare direzione e dare seguito a quest’impeto riformatore.

Ma è stato soprattutto nel dibattito successivo – due ore di domande e risposte molto interessanti – che questo leader europeo ha rivelato meglio il suo pensiero. Mario Draghi ha parlato di cambiamenti alla Costituzione e alle leggi elettorali, pur non riferendosi mai direttamente o specificamente al Portogallo. Se nel primo intervento aveva affermato che “migliorare il funzionamento del mercato del lavoro continua ad essere fondamentale” ed era  “un’importante sfida per il Portogallo“, nelle risposte successive ha sostenuto che le Costituzioni nazionali sono, molto spesso, di ostacolo a riforme come questa.

E non solo. Tra le riforme che il presidente della BCE ritiene necessario concretizzare, ha elencato, oltre alla prevedibile riforma delle pensioni (prioritaria), a quella  della giustizia e della scuola, anche la modifica delle leggi elettorali, nell’ottica della governabilità.

Lo ha fatto in modo sottile, senza riferimenti a paesi o a modalità di cambiamento specifiche. Ma il pensiero in sala sarà sicuramente andato a paesi come Portogallo e Spagna che forse avrebbero bisogno di un sistema elettorale che rendesse più facile la formazione di governi di maggioranza anche quando i risultati elettorali non andassero in tale direzione.

Draghi ha sorpreso anche quando, interrogato in diverse occasioni su problemi specifici relativi al settore bancario e al deficit, ha riportato tali temi su un piano più strettamente politico, sempre con grande acume ed accortezza. Conciliando il tono delle risposte con la sensibilità politica dei vari interlocutori ha lasciato sempre ad intendere che le decisioni spettano agli elettori di ogni paese, pur non rinunciando a sottolineare quelle che devono essere considerate le priorità.

Nella seconda parte della riunione – senza la presenza del presidente della BCE e del governatore della Banca del Portogallo, mai intervenuto nella discussione – i riflettori erano puntati su Antonio Costa. Ma il Presidente del Consiglio ha svicolato su uno dei punti all’ordine del giorno: poche parole sul Programma di Stabilità, giustificate con i difficili negoziati con Bruxelles, in particolare sui metodi di calcolo del deficit pubblico – la pietra angolare per stabilire se il Portogallo uscirà o no dalla procedura per disavanzo eccessivo.

In un momento in cui il Governo dà per chiuse le consultazioni a sinistra sul documento che sarà approvato durante il Consiglio dei Ministri del 21 Aprile e discusso in Parlamento il 27 – alcuni giorni prima dell’invio alla Commissione Europea – si è sentita in sala la mancanza di informazioni su tale argomento, che ha portato alcuni del membri del Consiglio di Stato a interpretare questo silenzio come un indizio della difficile conciliabilità tra le aspettative di Bruxelles e quelle dei partiti di sinistra che appoggiano il partito socialista in Parlamento.

Interessante è stato anche il breve intervento iniziale del Presidente della Repubblica, che ha giustificato la presenza di Draghi e i temi all’ordine del giorno come fondamentali nella definizione delle prossime leggi di bilancio dello Stato che a lui spetterà promulgare… o no.

 http:imolaoggi.it/2016/04/21/lattacco-di-draghi-alle-costituzioni-e-alle-leggi-elettorali/
REAZIONE:VUOLE DIFFONDERE LE RIFORME NEOLIBERALI RENZIANI.
-APPENDICE:SULLO STESSO GIORNALE ONLINE
Riforma costituzionale, l’agenzia Fitch ricatta gli italiani sul referendum

Fitch conferma il rating dell’Italia a “BBB+”, con outlook stabile. Lo ha reso l’agenzia internazionale in una nota. Fitch dà un giudizio positivo sulle politiche di bilancio e la riforma costituzionale in Italia ma sottolinea come “il ciclo elettorale pone dei rischi nel medio termine”.

In particolare “i rischi politici potrebbero aumentare significativamente se gli elettori respingessero le riforme costituzionali nel referendum di ottobre”. tgcom24

http:imolaoggi.it/2016/04/23/riforma-costituzionale-lagenzia-fitch-ricatta-gli-italiani-sul-referendum/

-APPENDICE 2:

DRAGHI NON MOLLA PRESA, DECISO CONTRO RISCHI DEFLAZIONENel 2011 fu lo spread a condurre l’Italia nelle mani di Mario Monti, con i risultati che ben conosciamo. Ora quello scenario potrebbe ripetersi. L’Unione europea non ama chi la critica apertamente e Matteo Renzi si è avvicinato alla linea rossa, forse l’ha già superata. Ergo, secondo voci sempre più insistenti, potrebbe essere indotto a lasciare il posto. Con i soliti metodi. Ma quale sarà il pretesto questa volta?

Ho appena finito di leggere “Rimetti a noi i nostri debiti” l’ultimo saggio di uno dei pochi giornalisti economici davvero indipendenti, Luca Ciarrocca, il quale traccia uno scenario tanto semplice quanto logico e, forse, ineluttabile. Uno scenario in cui, ancora una volta, a dare il colpo di grazia all’Italia potrebbe essere Mario Draghi. Riassumo brevemente.

Come sapete, la Banca centrale europea sta comprando titoli di Stato dei Paesi Ue, fino a 60 miliardi di euro al mese, operazione nota con il termine di Quantitative easing. Tuttavia la Bce non può comprare più del 25% di ogni emissione per singolo Paese e questo per evitare di dare l’impressione di un controllo politico da parte di Draghi. Controllo che in realtà però esiste.

In che modo? Ciarrocca lo spiega molto bene. Innanzitutto la Bce diventa automaticamente il principale creditore nell’Eurozona, peraltro violando il proprio Statuto, e questo di per sé le dà un enorme potere di condizionamento.

Ma c’è di più: la Banca Centrale Europea acquista titoli, sul mercato secondario, con un rating “investment grade” ovvero “BBB-“. Sotto questa soglia la Bce può comprare titoli solo in presenza di un programma di aiuti internazionali erogato dalla Troika.

Il debito italiano oggi è già al limite “BBB-“ e allora… sì, cari lettori, lo avete già intuito.

Se Renzi non fa quel che si aspetta Draghi (e naturalmente Bruxelles) i mercati si agitano, lo spread inizia a salire e il rischio che un’agenzia di rating abbassi il livello del debito diventa molto alto. Il probabilissimo “downgrade” costringerebbe la Bce – eh sì, le regole sono regole! – a sospendere il Quantitative Easing, dunque a rendere ancor più violenta la tempesta finanziaria. Immagino già lo spread alle stelle, il crollo di Piazza Affari, il panico tra i consumatori, le riunioni di emergenza dell’Eurogruppo in un clima di crescente angoscia mentre giornali disperati urlano “Fate presto, ce lo chiede l’Europa”.

Quanto può resistere Renzi? Una settimana, due. Poi cederà e si adeguerà alla Tsipras o verrà estromesso e magari ci ritroveremo Mario Monti a Palazzo Chigi, per governare il Paese a braccetto con la Troika ovvero per fargli fare la fine della Grecia, spolpata da un’austerity senza senso e senza speranza.

Dunque Renzi o fa subito quel che gli si dice e smette di rompere le scatole all’Europa o lo metteranno alle corde. Agli speculatori basta che Mario Draghi alzi il sopracciglio per scatenarsi. Chi comanda davvero è lui, non dimenticatelo.

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http:blog.ilgiornale.it/foa/2016/02/08/la-trappola-di-draghi-che-mettera-ko-renzi-e-purtroppo-anche-litalia/
REAZIONE:IL GIORNALE DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI PREVEDE UNA SECONDA PARTE DI UNA PELLICOLA GIA VISTA,LA SUA.MA A ME PARE CHE SIANO SOLTANTO PROGEZZIONI,NEL SENSO PSICHIATRICO DELLA PAROLA,CIO’E’ VEDE IN FUTURO ACCADERE CIO CHE A LUI LI E’ SUCCESO.MA QUESTO FORSE NON E’ TANTO PROBABILE.VEDIAMO:DI ACCORDO CHE RENZI STA PORTANDO AVANTI LA STESSA GUERRA CONTRO LA MERCKEL E L’UE.E QUESTO NON PUO AVERE ALTRO ESSITO CHE L’USCITA DI RENZI MA NON E’ DETTO CHE IL PERCORSO SIA LO STESSO:
1-COME ABBIAMO VISTO SOPRA DRAGHI NON HA BISOGNO CHE VENGA MENO L’INVESTIMENT GRADE NE UN PROGRAMMA DI AIUTI INTERNAZIONALI DELLA TROIKA PER VOLERE IMPORRERE CONTROLLI POLITICI,NON PROPIO A RENZI,MA ALL’INTERO CONTINENTE.CI SONO LE RIFORME DA FARE,E RENZI PRETENDE FARLE.CIO’E RENZI SI HA GIA ADEGUATO ALLE ESSIGENZE DI DRAGHI E I NEOLIBERALI DI BRUXELLES
2-IL QUANTITATIVE EASING NON VERRA A MENO PERCHE I MERCATI SI AGITINO,NE PERCHE LO SPREAD SALE O L’INVESTIMENT GRADE SARA ABASSATO DALLE AGENZIE DI RATING MA PERCHE LA GERMANIA NON LO VUOLE.E HA RAGIONE:IL QE FU UNA “FORZATURA” DI DRAGHI MAI  DIGERITA DALLA GERMANIA E DA NESSUNO DIREI.E ANCHE SE CON IL QE LE BANCHE FANNO MOLTE GUADAGNI IL TASSO DI INTERESE E’ TROPPO BASSO.DALTRONDE IL QE COME VISTO SOPRA HA GIA FALLITO.
3-LA PREDICA DEI BERLUSCONES DICE CHE A LUI LO HA FATTO CADERE DRAGHI:MA…SCHERZIAMO?DRAGHI LO HA IMPOSTO LUI ALLA BCE.
4-E VERO CHE CHI COMMANDA E’ DRAGHI?MI PARE CHE IL SUO TELEFONO E’ RIMASTO SENZA LINEA…VEDIAMO 2 NOTE DI SEGUITO.
1-MA QUALE LEGGE?
Draghi: “un capo della Bce non italiano farebbe altre scelte”

Draghi-MarioROMA – “Un presidente della Bce non italiano sceglierebbe politiche diverse? la risposta che darei è naturalmente sì”. Lo ha detto il presidente della Bce, Mario Draghi, in un’apparente riferimento all’osservazione di un politico tedesco secondo cui il prossimo presidente della Bce dev’essere tedesco. Ma quelle misure – ha aggiunto Draghi – “non sarebbero sufficienti dato che l’ex presidente della Bce (Jean-Claude) Trichet ha detto che avrebbe fatto le stesse cose che ha fatto Mario“.

Draghi a fondi tedeschi, non incolpate sempre Bce – “Ho chiesto a tutto il settore che resistere alla tentazione di incolpare i bassi tassi d’interesse per tutto ciò che va male”. Lo ha detto il presidente della Bce, Mario Draghi, in una stoccata alla critica dei fondi tedeschi per i bassi rendimenti, ai quali ha ricordato che “bisogna tener presente che realizzano anche notevoli capital gain grazie ai nostri acquisti di bond”.

SchaeubleLa Bce ha un mandato “per l’intera Eurozona”, non per la sola Germania. Lo ha detto il presidente della Bce, Mario Draghi, rispondendo a una domanda sulle critiche tedesche (in particolare del ministro delle Finanze Wolfgang Schaeuble) rispetto all’operato della banca centrale.

Draghi, obbediamo alle leggi, non ai politici – I vertici della Bce obbediscono “alle leggi” e non ai politici. Lo ha detto il presidente della Bce, Mario Draghi, dopo le critiche di alcuni esponenti del governo tedesco, aggiungendo che “il consiglio direttivo difende unanimemente l’indipendenza della banca centrale e l’adeguatezza” della sua attuale politica monetaria.

Se fosse necessario di fronte a una stretta finanziaria non desiderata che alterasse le prospettive d’inflazione di medio termine, la Bce “è pronta ad agire usando tutti gli strumenti concessi dal suo mandato“: lo ha detto il presidente della Bce, Mario Draghi.

Le incertezze economiche globali “persistono” ma la Bce si aspetta che la ripresa continui. Lo ha detto il presidente della Bce, Mario Draghi. L’helicopter money, la distribuzione della moneta creata dalla Bce direttamente agli operatori economici bypassando le banche, “non l’abbiamo mai discussa”. Ha detto il presidente della Bce, dicendosi “piuttosto sorpreso dall’interpretazione delle mie parole” al riguardo. ANSA EUROPA

http:imolaoggi.it/2016/04/21/draghi-un-capo-della-bce-non-italiano-farebbe-altre-scelte/

-B:COMMANDA LA NUOVA ERA

Ora la Germania vuole prendersi la Bce: “Un tedesco dopo Draghi”

GERMANIA – Non si arrestano le polemiche sulla Bce e sul presidente Mario Draghi, che anzi ora sembrano prendere una deriva sempre più nazionalistica. A rinfocolarle stavolta è il settimanale Der Spiegel, riferendo che secondo diversi esponenti del Cdu, il partito cristiano democratico della cancelliera Angela Merkel, il prossimo presidente dell’istituzione monetaria dovrà essere un tedesco. Perché “la politica monetaria di Mario Draghi – sostiene Hans Peter Friedrich, vice capogruppo Cdu – ha portato ad una massiccia perdita di credibilità della Bce”.

UNA BCE “TEDESCA” – Gli fa eco Hans Peter Uhl: “Un altro Draghi non ce lo possiamo permettere”. E secondo il responsabile delle finanze del lander della Baviera, Markus Soeder, sempre in quota Cdu, “per il futuro a capo della Bce serve un esperto di finanza tedesco”. La banca centrale “ha bisogno di una maggiore impronta tedesca”.

LE POLEMICHE – Polemiche sempre più di basso profilo quindi mentre la politica teutonica ha alzato i toni della retorica nelle ultime settimane contro le misure di stimolo che a inizio marzo la Bce ha potenziato per tentare di sostenere l’economia e riportare, come le impone il suo mandato istituzionale, l’inflazione da zero a valori di sicurezza.

QUESTIONE DI “INTERESSI” – Mentre mezza Europa guarda con allarmismo alla persistente elevata disoccupazione e alla crescita a rilento, legate a doppio filo con l’inflazione a ridosso di zero, in Germania invece, dove la disoccupazione è tra le più basse al mondo, il dibattito è tutto sui magri rendimenti, per cui viene incolpata la politica monetaria espansiva della Bce, che prevede anche tassi di interesse ufficiali ultra bassi.

IL RUOLO DELLA GERMANIA – Le polemiche sono culminate nei giorni scorsi in un pesante attacco del ministro delle finanze, Wolfgang Schaeuble, anch’egli del Cdu, che – suscitando critiche da più parti fuori dalla Germania – ha incolpato Draghi e l’espansivismo della Bce della recente vittoria elettorale del movimento di anti politica Alde. Un atteggiamento che peraltro contraddice in maniera stridente il principio di rispetto dell’indipendenza della Banca centrale, che pure la stessa germania ha predicato per anni e anni. Tanto che il capo della Bundesbank, Jens Weidmann, considerato il maggiore oppositore di Draghi nel direttorio Bce, ha dovuto fare il gesto di difendere l’autonomia della politica monetaria.

w.today.it/

http:imolaoggi.it/2016/04/19/ora-la-germania-vuole-prendersi-la-bce-un-tedesco-dopo-draghi/

REAZIONE:PER ORA LA PARTITA SI E’ SALDATA CON UNA TREGUA.MA NON PUO DURARE,DRAGHI CADRA E LA CAUSA SARA LA SUA POLITICA DI MANO APERTE,TROPPO APERTE A CAMBIO DI RIFORME NEOLIBERALI.INSOMMA CADRA PER IL QE E IL TASSO DI INTERESSE, E’ ARRIVATO AL CAPOLINEA,NON COMMANDA LUI MA LA NUOVA ERA.

-AAPPNDICE:RENZI SI E’ ADEGUATO

Vaourfakis all’Italia: “La Bce non è indipendente. Siete spacciati”

Ci sono nubi cupissime sull’orizzonte europeo dell’Italia, il cielo potrebbe presto diventare buio e sarebbe un attimo perché scoppiasse uno di quegli acquazzoni tanto potenti da travolgerci.

A far piombare la terribile profezia sulla testa degli italiani è l’ex ministro delle Finanze greco, Yanis Vaourfakis che in un’intervista a Repubblica disegna uno scenario da montagne russe. Da una parte il leader del neonato movimento Diem 25 sembra sostenere la posizione di Matteo Renzi, apparentemente in contrasto con i vertici Ue che insistono per altre misure di austerità per i conti italiani. Certo però il greco è uno che non dimentica facilmente e rispolvera l’atteggiamento del premier italiano nel momento in cui da Atene provavano a evitare il tracollo: “Ha ragione a chiederlo – ha detto Varoufakis – Ma quando lo scorso luglio la Grecia è stata davanti a quel baratro, lui si è schierato con chi ci ha asfissiato. Doveva saperlo che quel che imponevano a noi alloara, sarebbe arrivato anche in Italia. La Troika ha colpito Atene per dare un messaggio a Roma, Madrid e soprattutto a Parigi”.

Il disegno – Le vere intenzioni dei tecnocrati europei, secondo Varoufakis, puntano sulla Francia, asfaltando però prima ogni ostacolo che si frappone sulla strada, vedi gli ultimi Paesi mediterranei ancora in piedi: “È chiaro a tutti che la situazione italiana è difficilmente sostenibile. Ma, come la Grecia, il vostro paese è solo una vittima collaterale della guerra tra Germania e Francia. Schauble – il falco ministro dell’Economia tedesco – vuole portare la Troika a Parigi. E se non riportiamo il popolo al centro della democrazia nel vecchio continente, rischiamo di rivivere il disastro del 1930-31, quando alla crisi economica si rispose con il dumping del lavoro e mettendo i paesi europei uno contro l’altro, circolo vizioso che generò solo xenofobia. Non dobbiamo ripetere quegli errori”.

Ex amici – L’uscita di Varoufakis dal governo di Alexis Tsipras non è stata solo una scelta politica, i due grandi amici sembra che ormai non condividano più niente. E Varoufakis non concede più neanche una speranza al governo in carica greco: “Il paese continua a perdere reddito dal 2009. Hanno chiuso le banche e poi ci hanno chiesto di alzare le tasse a persone e imprese. È il modo migliore per uccidere un paese, non per salvarlo”. L’ultimo degno di stima per l’ex ministro nel panorama europeo resta il governatore della Bce, Mario Draghi: “Persona saggia e competente – si è sbilanciato – Ha fatto quello che poteva nelle condizioni difficili in cui si trovava. È riuscito a imporre il quantitative easing. Ma poi deve comprare soprattutto titoli tedeschi. Aiuta chi non ha bisogno. Perché? – si è chiesto – Perché la Banca centrale europea non è indipendente. Io sono certo che, se fosse stato per lui, alla Grecia non sarebbero stati imposti i controlli di capitale”.   liberoquotidiano.it

http:imolaoggi.it/2016/02/09/vaourfakis-allitalia-la-bce-non-e-indipendente-siete-spacciati/

REAZIONE:POLEMICHE OPINIONI CHE ALTRO NON FANNO CHE SEMINARE IRRESPONSABILITA.MA—-FATTO E’ CHE RENZI  SI E’ ADEGUATO SI. MA A CHI?OVVIAMENTE CHE AL NEOLIBERALISMO.

E NON MI PARE TROPPO SPINTO DIRE CHE L’OBIETTIVO DELLA TROIKA SIA LA FRANCIA.CASO MAI L’OBIETTIVO DELLA MERCKEL SIA METTERE LE MANI SUL MARE NOSTRUM COME VIA DI USCITA DELLE SUE GIGANTESCHE ESPORTAZIONI.MA NON E’ DETTO CHE GLI OBIETTIVI POLITICI-ECONOMICI DELLA MERCKEL SIANO QUELLI DELLA GERMANIA,L’UE O LA TROIKA .E NE MENO DELLA BUNDESBANK,LA BCE.E IN ULTTIMA RATIO RICORDO ORA CHE LA GRECIA SIA PER VIA DI TSIPRAS E PER QUANTO VEDO ANCHE DI VAOURFAKIS HA  DISSERTATO LA DIFESA DEI VALORI OCCIDENTALI DELL’ELENISMO.BANDIERA CHE COME NEL PASSATO STORICO HA PRESO,E CON SUCECESSO LA MAGNA GRECIA.

E POI SE L’OBIETTIVO DELLA TROIKA SIA PARIGGI DOPO SOTTOMETTERE I PAESI MEDITERRANEI,QUALE SAREBBE QUELLO DI DRAGHI E IL SUO NEOLIBERALISMO?